Scuola di Counseling IWAY in Integrazione dei Sé

Sono immensamente grata a me stessa per aver avuto il coraggio di lanciarmi in questa avventura che è la scuola di counseling che segue il percorso di integrazione dei Sé.

Grazie a questo corso e in particolare con la lezione di due giorni sull’espressione del sé materno, mi son resa maggiormente consapevole di quanto le parole, le frasi, i comportamenti, i giudizi nei quali sono stata immersa per anni, nonostante la mia personalità ribelle, mi abbiano condizionato.

Mi sento colma di gratitudine verso Antonio perché, per la prima volta, esiste una persona nella mia vita che legittima tutte le emozioni. Non esistono emozioni positive ed emozioni negative. Esistono le Emozioni: espressione di una parte di noi che ha bisogno di essere compresa, abbracciata, accettata ed accolta. In qualche modo, attraverso i suoi scritti, attraverso esercizi mirati e coadiuvati da note musicali non casuali, è riuscito a facilitare la connessione con il nostro Sé Istintivo, il detentore di un caleidoscopio emozionale che rappresenta la nostra vitalità, ma che se non opportunamente integrato, ci impedisce di vivere appieno la nostra vita, ci impedisce di giocare il ruolo che siamo stati chiamati a ricoprire in questo grande match che è la Vita.

Quello che è successo nel weekend dedicato all’espressione del sé materno è stato qualcosa di “magico”. Lo metto tra virgolette perché so perfettamente che se non mi fossi permessa di esprimere la mia parte istintiva, non sarebbe successo nulla di tutto ciò.

Antonio ha astutamente introdotto due elementi che ci hanno aiutato ad esprimere le nostre emozioni :

• la dimensione del gruppo: finché non si esperisce non si può capire! Essere inseriti in un gruppo di persone, tutte con un vissuto carico di dolore o di rabbia mi ha fatto capire che, pur conservando la nostra unicità, siamo tutti interconnessi. Questo legame ha un grande potere : dona conforto e strappa dalla sensazione di solitudine che a volte la ruminazione del sé mentale presenta come realtà, ma che realtà non è!;
• la benda sugli occhi: se mi avessero detto che un giorno mi sarei permessa di esprimere il mio dolore e la mia rabbia davanti a tutti, non ci avrei mai creduto! Mettere una benda sugli occhi veicola la totale sospensione del giudizio… è libertà pura.

In questo weekend è stato chiaro che il Sé Istintivo ha delle capacità che vanno oltre l’immaginabile. C’è stato un momento, tra i tanti, che mi ha colpito e a cui continuo a pensare: durante l’esercizio madre-figlia, io ero la madre di Marilena. Quando quest’ultima si sedette davanti a me aveva negli occhi il timore di non farcela. Un timore che ha espresso anche a parole.

Abbiamo mantenuto il contatto visivo per diverso tempo e in quel tempo l’unica cosa che sentivo e che esprimevo dentro di me era: “Dai che puoi! Forza che ce la fai! Puoi farcela”. Queste parole continuavano a ripetersi come in un loop. E ciò che ho visto dopo è stato meraviglioso. Marilena ad occhi chiusi stava piangendo…è stato un momento unico.

Il “gioco di forza” che ho fatto con Marta è stato qualcosa che faccio davvero fatica ad esprimere a parole… è stato come parlarsi senza usare le parole. È stato un dialogo tra le nostre parti più profonde. Davvero pazzesco!

Infine sentir da tutto il gruppo quelle parole meravigliose che come un lieve sussurro son arrivate dirette al cuore, domenica è stato qualcosa che dovrebbero sperimentare tutti. Troppo spesso infatti noi siamo i nostri giudici più impietosi. Questo momento è stato un balsamo per il cuore…e per la mia pancia!

Antonella è la prima persona che incontro che ha il potere di abbracciarti senza toccarti. Esprime così tanta pace ed accoglienza a livello energetico che ciò che arriva ha lo stesso potere di un abbraccio fisico. È stata una vera coccola.

Grata alla vita per aver conosciuto te e Antonio.

Grata alla vita per aver conosciuto questo meraviglioso gruppo.

C’è stata una costante in tutte tutte le ore vissute con gli altri : la sensazione di potercela fare.
Mi aspetta un percorso lungo e con diverse salite, ma ne vale la pena.

Mi è stata regalata una grande certezza: siamo tutti “destinati” a grandi cose… se ce lo permettiamo!

Con infinita gratitudine,

Daniela Crotta